Lo Stemma Comunale
Ultima modifica 21 dicembre 2023
Essendo privo di uno stemma storico, il Comune nel 1963 affidò ad un istituto araldico commerciale di Genova il compito di elaborarne uno apposito: senza ricerche archivistiche degne di nota e dopo una veloce rassegna di notizie prese da fonti enciclopediche, venne composto ex novo un emblema derivato dall’assemblamento di simboli tutt’al più generici e questo ottenne il decreto concessivo il 24 aprile 1965.
Nel 1990 lo storico locale Diego Dalla Gasperina, durante le ricerche in previsione del volume Morazzone – Storia di una Comunità, rinvenne nello Stemmario Archinto (conservato alla Biblioteca Reale di Torino) uno stemma denominato de Morazono e un altro emblema, censito in egual maniera, è presente anche nello Stemmario Cremosano sotto la voce Morazone.
Questo simbolo era portato dalla famiglia Mazzucchelli di Morazzone e, in una variante, fu rappresentato dal pittore Pier Francesco Mazzucchelli all’interno della “Fucina di Vulcano”, un affresco realizzato intorno al 1599 nella sua residenza in paese.
La lettura dello stemma, ritratto in uno scudo sorretto da un putto, è in parte compromessa a causa della caduta dell’intonaco, ma è comunque possibile rilevare alcuni elementi pittorici e araldici che permettono di identificarlo come una brisura dell’insegna proposta dallo Stemmario Archinto.
Il capo include una campitura d’oro che doveva accogliere l’aquila nera (il cosiddetto Capo d’Impero), mentre nella parte inferiore di campo argenteo si vede, sulla sinistra araldica, una testa di moro (generalmente un richiamo ai mori fatti prigionieri ai tempi delle Crociate) che -per posizione, dimensione, composizione simmetrica e soprattutto per la presenza di frammenti di pigmento bruno/ocra- consente di ipotizzare l’esistenza di una seconda testa di moro alla destra araldica.
Lo spazio vuoto nella parte medio-bassa era forse occupato da un terzo simbolo, plausibilmente una terza testa di moro (riprendendo lo schema “2,1”) oppure una stella.
Una curiosità sullo stemma Mazzucchelli riguarda il suo “essere parlante”: infatti, nel dialetto lombardo, il vocabolo mazzùch significa “testone/capoccione” (ossia una persona testarda e dura di comprendonio) e il ritrarre una testa di moro doveva essere un modo (scherzoso) per richiamare il nome della famiglia, talvolta indicato solo dal toponimo de Morazono.
Il Comune sostituì il generico ed incolore stemma degli anni ’60 cominciando ad utilizzare de facto quello scoperto dal Professor Dalla Gasperina finché, nel 2008, affidò all’araldista Marco Foppoli il compito di elaborare un nuovo gonfalone ufficiale.
L’esperto si occupò della realizzazione pratica e dell’adattamento grafico e nello stesso anno, il 30 settembre, il consiglio comunale approvò la proposta di cambio del gonfalone.
Infine, l’11 maggio del 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mise il sigillo con un decreto che concedeva al Comune l’uso del nuovo stemma, gonfalone e bandiera:
D'argento alla testa di moro, accompagnata in capo da due stelle di rosso (8 punte), al capo d'impero.
Drappo partito di giallo e di nero, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in argento: "Comune di Morazzone".
Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto nero e oro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.