Il Campanile

Ultima modifica 28 dicembre 2023

Il Campanile, staccato dalla chiesa parrocchiale, domina la piazza centrale di Sant’Ambrogio grazie alla sua notevole altezza che si attesta intorno ai 30 metri

Tralasciando la suggestiva ipotesi secondo la quale sarebbe stato eretto nella posizione anticamente occupata da una torre di avvistamento romana/tardoantica, le prime notizie storiche sicure risalgono al 1582, anno in cui Bernardino Tarugi, inviato in paese su ordine del Cardinal Borromeo, dispose la costruzione di un nuovo campanile in sostituzione di quello vecchio, noto solamente per aver avuto al suo interno due campane (adest campanile cum campanis duabus).
Nel 1606, durante una visita pastorale, il cardinale Federico Borromeo verificò l’effettivo rispetto delle prescrizioni annotando che “è stata edificata una torre campanaria vicino alla cappella maggiore [la parrocchiale] a pianta quadrata, abbastanza ampia e alta, con due porte: l’una dà sulla cappella, l’altra nel cimitero antistante la chiesa di Sant’Ambrogio”.  L’aspetto del complesso campanile-chiesa era dunque molto diverso dallo stato attuale, ma è plausibile che gli interventi non fossero conclusi in quanto la lapide posta sopra la porta di ingresso riporta la data del 1646, probabilmente l’anno in cui i lavori vennero ultimati.
Circa un secolo dopo, durante un’altra visita pastorale, il cardinal Giuseppe Pozzobonelli fornì una descrizione che si avvicina alla conformazione odierna: ad occidente [della parrocchiale] si erge la torre campanaria a pianta quadrata sulla quale furono collocate quattro campane abbastanza sonore. Essa dista diversi cubiti dalla chiesa, rispetto alla cui facciata il campanile si innalza in modo considerevole. In essa si apre una porta a nord con due battenti, un chiavistello, una chiave.
Attualmente, la porta accessibile è a sud, mentre sul lato nord è sì presente un secondo accesso, ma questo si trova a qualche metro da terra e la sua funzione risulta pertanto non ancora del tutto chiara. Riguardo la sproporzione tra l’altezza del campanile e quella della facciata della chiesa, bisogna invece ricordare come all’epoca la parrocchiale occupava lo spazio di quello che oggi è noto come l’oratorio di San Giuseppe e le sue dimensioni fisiche erano decisamente ridotte tanto che era appena più grande di Santa Maria Madre.
Successivamente, il Campanile ha continuato a svolgere le sue funzioni ed è stato oggetto di due importanti restauri: il primo nel 1925, in occasione delle nozze d’argento di Re Vittorio Emanuele III, quando venne rifatto l’orologio col quadrante su tutti e quattro i lati, e il secondo nel 1991, affidato all’impresa Cornelio Bianchi e resosi necessario visti i pericolosi segni di cedimento del tetto. Durante i lavori la torre campanaria è stata circondata da un imponente ponteggio piazzato tutto intorno alla struttura e per ben tre mesi le campane sono rimaste in silenzio, privando i morazzonesi del loro caratteristico suono.
Infine, nel gennaio del 2021, è stato effettuato un intervento di urgenza che ha riguardato la copertura in tegole, rovinata a causa delle forti intemperie climatiche manifestatesi sotto forma di acquazzoni e violente grandinate.


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